Per le aziende, comunicare la propria sostenibilità in maniera efficace e trasparente è un’esigenza sempre più stringente. Non solo per incrementare la propria reputazione e credibilità presso gli stakeholder, in primis la propria clientela, ma anche per poter accedere a linee di finanziamento agevolate.
Infatti, il profilo di sostenibilità aziendale, che diventerà sempre più una “patente verde” per le società, è fondamentale per ottenere prestiti green, con tassi di interesse più bassi e spese di istruttoria e accessorie inferiori rispetto ai prodotti finanziari tradizionali.
Fino a poco tempo fa però la sostenibilità aziendale era valutata da ogni banca con strumenti diversi, con il rischio di comunicazioni non conformi alla normativa (CSRD e SFDR) o alle linee guida (EFRAG), e quindi, per le aziende, maggiore effort nella produzione delle metriche richieste, senza avere la certezza della loro validità.
Fortunatamente, a seguito di una lunghissima consultazione condotta con un tavolo di confronto che ha coinvolto istituzioni, operatori finanziari, associazioni di categoria e realtà rappresentative di gruppi d’impresa, consulenti, università e Terzo Settore, il Ministero del Tesoro ha pubblicato recentemente l’ultima versione del “Dialogo di Sostenibilità tra PMI e Banche”, che contiene alcune semplificazioni rispetto alla prima versione risalente al giugno 2024.
Grazie agli sforzi congiunti di MEF, MIMIT, MASE, Bankitalia, Consob, Ivass e Covip (tra gli altri), i 45 parametri iniziali sono diventati 40, con l’ulteriore riduzione ai 20 considerati prioritari nel caso delle microimprese.
La “carta d’identità verde” della società indaga quattro temi: Mitigazione e adattamento al cambiamento climatico, Ambiente, Società e forza lavoro e Condotta d’impresa, riconducibili al profilo ESG aziendale, con indicatori utili per ottenere finanziamenti green a condizioni economiche più vantaggiose.
Rating+ supporta banche e PMI nella comunicazione degli indicatori di sostenibilità, con metriche chiare e calcolate automaticamente (come, ad esempio, le emissioni dirette ed indirette), minimizzando lo sforzo associato alla raccolta dei dati, validazione, integrazione ed elaborazione, e rendendo le comunicazioni in materia ESG facili e standardizzate.

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